Oltre all’ errore che ha alleggerito gli assegni in pagamento quello che indispettisce – e non poco- è l’ assenza di comunicazione da parte dell’ Inps: nemmeno una lettera di scuse e di informazioni sull’ accaduto. La magagna è stata scoperta grazie a pensionati più vigili che nel dettaglio del cedolino hanno trovato un importo variabile a debito “da rinnovo”, conguagli a debito da rinnovo variabili da 40 a 80 euro circa. Molto probabilmente l’ errore si ripeterà anche nel mese di febbraio 2020. Mentre le Sedi attendono istruzioni dalla Direzione Generale su come e quando effettuare il rimborso delle trattenute indebitamente prelevate dalle pensioni, si vocifera di una restituzione che avverrà automaticamente in primavera, nel mentre i pensionati dovranno riorganizzare il loro bilancio mensile in base ad un assegno più basso, senza nemmeno ricevere una lettera di scuse e nel silenzio assoluto dei maggiori media.