Prima della pausa estiva vi aggiorniamo sull’attuale situazione della vicenda Rivalutazione delle Pensioni.
La Corte Costituzionale, con sentenza 19/2025 si è espressa negativamente ritenendo non fondate le questioni di legittimità costituzionali ad essa sottopostale.
A seguito di tale sentenza abbiamo ritenuto necessario proseguire la battaglia e, quindi, depositare, per coloro i quali hanno deciso di continuare nella tutela dei propri diritti, ricorso alla CEDU (Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo).
Tutti i plichi contenenti la documentazione dei ricorsi sono giunti alla CEDU in data 13.06.2025.
Per quel che riguarda i giudizi interni e pendenti innanzi i Tribunali e le Corte dei Conti, onde evitare la possibile condanna alle spese di soccombenza, abbiamo ritenuto di non coltivarli oltre.
Nel frattempo, sono intervenute ulteriori nuove rimessioni alla Corte Costituzionale da parte della Corte dei Conti Emilia-Romagna e Tribunale di Trento sull’identica questione di legittimità, ma contenenti alcuni rilievi già rimessi alla corte in precedenza, esaminati e respinti, ed altri che potrebbero avere profili di novità.
Anche questa volta, con insolita solerzia, la Corte Costituzionale ha fissato l’udienza al 21.10.2025 assegnando il procedimento al medesimo relatore che si era già espresso in maniera negativa nella sentenza di febbraio, ciò che non depone in senso positivo sull’esito del giudizio.
Non resta che attendere l’udienza di ottobre e la nuova decisione della Corte, non senza segnalare che, in caso di una sentenza ancora una volta negativa da parte della Corte, si riapriranno a favore di coloro i quali non hanno ancora aderito i termini per il ricorso alla CEDU.
Vi terremo quindi aggiornati ed a ritorno dalla pausa estiva valuteremo con voi, nel corso di una nuova diretta, l’opportunità di raccogliere fin da subito (in considerazione dei termini molti ristretti – solo 4 mesi – per il ricorso alla CEDU) delle preadesioni.