Diverse sentenze hanno stabilito che le banche hanno violato le regole alla trasparenza, potresti ottenere in parte la restituzione degli interessi.
Diverse sentenze hanno stabilito che le banche hanno violato le regole alla trasparenza, potresti ottenere in parte la restituzione degli interessi.
Possono aderire tutti coloro che hanno in corso attualmente un contratto di mutuo oppure chi ha finito di pagare entro dicembre 2014, visto che la prescrizione del diritto ad ottenere il rimborso è di dieci anni, ma comincia a decorrere dalla data del pagamento dell’ultima rata.
Nella quasi totalità dei casi le banche applicano la “capitalizzazione composta” dove l’interesse prodotto in ogni periodo si somma al capitale e produce a sua volta interessi. Una di queste modalità è l’ammortamento alla francese.
Nell’ammortamento alla francese, il pagamento mensile rimane lo stesso per tutta la durata del prestito. Tuttavia, la parte degli interessi diminuisce nel tempo mentre la parte del capitale da rimborsare aumenta. Quindi, all’inizio si pagano più interessi e meno capitale, mentre verso la fine del prestito si pagano meno interessi e più capitale.
Nell’ammortamento alla francese, il pagamento mensile rimane lo stesso per tutta la durata del prestito. Tuttavia, la parte degli interessi diminuisce nel tempo mentre la parte del capitale da rimborsare aumenta. Quindi, all’inizio si pagano più interessi e meno capitale, mentre verso la fine del prestito si pagano meno interessi e più capitale.
Il Tribunale di Salerno in data 19.07.2023 ha inviato un caso alla Corte di Cassazione perché ha notato che alcune banche non hanno specificato nel contratto di mutuo come avviene il pagamento del prestito e il calcolo degli interessi, violando così le regole sulla trasparenza, art. 117, comma 4, Testo Unico Bancario. La Corte di Cassazione esaminerà il caso il prossimo 27 febbraio per stabilire una regola che si applicherà a situazioni simili.
Il Tribunale di Salerno solleva un dubbio importante:
alcune banche avrebbero omesso nei contratti di mutuo la spiegazione chiara della modalità di rimborso del prestito e del calcolo degli interessi, violando così l’art. 117, comma 4, del Testo Unico Bancario sulla trasparenza delle condizioni contrattuali. Il giudice invia quindi la questione alla Corte di Cassazione, chiedendo un chiarimento ufficiale.
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione si pronunciano sul caso, questo il principio di diritto enunciato: in tema di mutuo bancario, a tasso fisso, con rimborso rateale del prestito regolato da un piano di ammortamento «alla francese» di tipo standardizzato tradizionale, non è causa di nullità parziale del contratto la mancata indicazione della modalità di ammortamento e del regime di capitalizzazione «composto» degli interessi debitori, per indeterminatezza o indeterminabilità dell’oggetto del contratto né per violazione della normativa in tema di trasparenza delle condizioni contrattuali e dei rapporti tra gli istituti di credito e i clienti. In sintesi: il piano alla francese è legittimo, se nel contratto sono indicati tasso, durata e modalità di rimborso ma la sentenza ha sollevato il dubbio che quanto affermato valesse soltanto per i mutui a tasso fisso.
La Cassazione chiarisce:
i principi della sentenza delle Sezioni Unite valgono anche per i mutui a tasso variabile. Anche in questo caso, infatti, non vi è alcun anatocismo, poiché la quota interessi di ogni rata viene calcolata soltanto sul capitale residuo del periodo precedente.
“Nel mutuo bancario con piano di ammortamento alla francese standardizzato, sia a tasso fisso che variabile, non si configura alcuna forma di anatocismo o capitalizzazione degli interessi, , in quanto la quota interessi di ciascuna rata viene calcolata esclusivamente sul capitale residuo del periodo precedente, costituito dalla quota capitale ancora dovuta al netto degli importi già rimborsati”.
Il piano è considerato valido e trasparente se il contratto riporta:
Anche con tasso variabile, il piano rappresenta una proiezione indicativa, ma non per questo è meno trasparente.
Con queste tre pronunce, la Corte di Cassazione ha sciolto i dubbi su uno dei temi più dibattuti degli ultimi anni:
il piano di ammortamento alla francese è pienamente legittimo, sia a tasso fisso che variabile, a patto che il contratto sia chiaro e completo.
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