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Pensioni: lo Stato non rimborserà più del 12% …ed a molti neanche quello!

Secondo l’indagine dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio il conto arriva a soli 2,2 miliardi di spesa a fronte dei 17,6 miliardi che servirebbero per pagare tutto

19/06/2015

L’ufficio parlamentare bilancio (Ubp) dichiara che sarà: “una restituzione assai parziale, meno del 12% del totale, della mancata indicizzazione” ma “le limitate risorse si concentrano sui pensionati con i redditi più bassi”.

Questo il calcolo effettuato dall’ Ubp riguardo agli effetti del dl. 65/2015 che applica la sentenza della Corte Costituzionale del 30/04/2015 che applica il blocco della rivalutazione delle pensioni, stime che sono state presentate da Giuseppe Pisauro, presidente dell’ Ubp alle commissioni bilancio di Montecitorio e Palazzo Madama. Il presidente di Ubp prevede, inoltre, che con l’esborso previsto verrà completamente annullato il “tesoretto” e sarà a rischio l’aumento dell’Iva , il decreto del governo infatti riduce gli oneri da 17,6 a 2,2 miliardi per il 2015 ( ovvero porta il Pil allo 0,13% invece che al 1,1%) ma l’impatto sull’indebitamento netto, una volta a regime, si attesterà intorno a 0,03 punti di pil: ovvero 500milioni e di fatto sarà difficile una disapplicazione delle clausole di salvaguardia che comportano l’aumento dell’ Iva.

Ubp definisce affidabile la previsione del governo e ritiene corretta la scelta di concentrarsi sui redditi più bassi catalizzando le risorse proprio per questi.

Pisauro continua spiegando che se si fosse scelta la strada di una restituzione totale di quanto venuto meno con la deindicizzazione : i pensionati nella fascia di assegno tra i 1500 e i 2000 euro al mese avrebbero avuto il 33,9% delle risorse a fronte di un 67,5 % effetto del decreto.

La situazione è ben peggiore per i pensionati con assegno di circa 1639 al mese ( prendendo come riferimento il 2011) che:

  • per il 2012 si vedranno riconosciuti solo 17, 7 euro in più al mese contro i 93,4 spettanti
  • per il 2013 si vedranno riconosciuti solo 3,6 euro in più al mese contro i 93,4 spettanti

Raggiungendo così il 40% della mancata indicizzazione.

  • per gli anni 2014 e 2015 si vedranno riconosciuti solo 7,5 euro in più al mese
  • per il 2016 si vedranno riconosciuti 18,8 euro in più al mese al posto di 95,5 spettanti

Di seguito il link per leggere il documento dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio sugli effetti ridistributivi:
http://www.upbilancio.it/focus-tematico-n-4-16-giugno-2015/

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